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Il marchio del Provolone Valpadana D.O.P. è una coccarda: una forma gialla su fondo verde
Il marchio che contraddistingue il Provolone Valpadana è la coccarda, attaccata alla corda che sostiene la forma. Lo stesso logo è visibile anche su tutte le confezioni di prodotto posto in vendita.
La garanzia assoluta della qualità del prodotto e la sicurezza contro ogni forma di contraffazione.
È il Consorzio l’organismo volontario che tutela il marchio che ne verifica la conformità alla vendita. È la storia di uomini e del loro proposito di mettersi insieme nel nome del Provolone Valpadana D.O.P..
Gli uomini sono quelli a capo dei caseifici dove veniva e viene fatto il formaggio e gli allevatori che dalle loro bovine procuravano e procurano il latte necessario.
Come tutte le storie vere, reali, vissute, non è stata proprio una passeggiata, perché aggregare tante teste, lo sappiamo, non è facile. Ma gli uomini del Provolone Valpadana ci sono riusciti e con anticipo rispetto a tanti produttori di altri formaggi, convintissimi che solo compatti e uniti si può costruire.
Solo la collaborazione tra i produttori ha permesso di raggiungere un accordo per tutelare al meglio il Provolone Valpadana
Dagli anni ’50 al ‘78
La convinzione c’era già quando, a metà degli anni Cinquanta, al Provolone (che si chiamava ancora solo così) venne riconosciuta la qualifica di “formaggio tipico”.
Controversa, allora, fu la questione della zona di produzione (potenzialmente era tutta l’Italia, ma nella realtà i produttori si concentravano tra Lombardia, Emilia e Veneto), e suscitava esitazioni anche il cosiddetto polimorfismo produttivo del Provolone che, in effetti, può avere formati molto diversi
- a salame
- a melone
- tronco-conica
- a pera
- a fiaschetta (a pera sormontata da testolina sferica)
e svariatissimi pesi e dimensioni (da pochi etti a oltre 100 chili).
La prima svolta ci fu nel 1975, anno in cui i produttori della zona padana decisero di farsi soci di un unico organismo, il Consorzio di tutela, a differenza di quanto era avvenuto per altri formaggi lombardi.
Dal 1978 a oggi
Tre anni più tardi, nel 1978, il Consorzio ricevette ufficiale incarico di occuparsi della vigilanza, ossia da quel momento era lui stesso a sorvegliare tutti i produttori che ne facevano parte, ma anche le aziende non associate, perché rispettassero le regole del gioco e perché producessero un Provolone secondo lo standard convenuto.
Nel 1993 fu riconosciuta la denominazione d’origine “Provolone Valpadana D.O.C.” e, gratificazione somma, il 21 giugno 1996 l’Unione Europea riconobbe al Provolone Valpadana la Denominazione di Origine Protetta, rientrando nella schiera dei formaggi D.O.P.. con le sue versioni dolce e piccante.
Per l’allora Consorzio Tutela Provolone iniziava un altro compito: la tutela del prodotto e la sua difesa da imitazioni, da frodi, da contraffazioni. Da quel momento niente di ciò che poteva sembrare Provolone poteva sostituire quello prodotto in Valpadana. E ad assicurarci l’autentico Provolone Valpadana D.O.P. una coccarda col marchio del Consorzio di tutela: sul fondo verde una forma gialla e il numero del caseificio produttore.
Dal 2002 anche il nome del Consorzio si è rinnovato: è diventato Consorzio Tutela Provolone Valpadana con nuove e qualificanti funzioni per migliorare e proteggere il formaggio.
Il marchio D.O.P. si accompagna a quello del Provolone Valpadana
Al simbolo del Provolone Valpadana stesso, sulle forme si accompagna il marchio D.O.P., che è indipendente dal Consorzio ed è disciplinato dalla legge. La coccarda rossa su fondo giallo identifica tutti quei prodotti con Denominazione a origine Protetta.
Con questa sigla si intende che tutte le fasi di realizzazione del prodotto devono avvenire all’interno di una delimitata area geografica.
Inoltre, il processo di produzione deve rispettare i canoni definiti dal Disciplinare di riferimento.
Il riconoscimento del marchio D.O.P. è disciplinato dalla legge: il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali mette a disposizione un elenco completo dei prodotti che possono vantare il riconoscimento.